Arte - Borghi
Una serie di suggerimenti di percorsi e luoghi di interesse artistico alla scoperta del nostro territorio.
Nazzano
Famoso per il suo castello risale al XI secolo ad opera dei Malaspina, sorge sulla sommità di un colle a 350 metri di altitudine e
controlla l'imbocco della valle del torrente Staffora che scorre 150 metri più in basso.
Intorno al 1360 fu potenziato da Gian Galeazzo Visconti, che ne riconobbe immediatamente la strategica posizione.
nel 1613 passò ai Mezzabarba, conti pavesi, che ne trasformarono l’assetto, convertendolo da fortezza in maniero.
Nel 1712 l'edificio fu venduto ai marchesi Rovereto, attuali proprietari, che lo trasformarono come attualmente lo possiamo ammirare .
Il castello è costituito da un corpo principale a blocco rettangolare, e da un'alta torre a pianta quadrata ad esso adiacente.
Fortunago
Il nome rivela le origini celtiche del luogo: Fortunacus ha desinenza -aco che è contrazione di mag, ovvero casa presso un'acqua.
Infatti vi è qui una fonte di acqua perenne. Secondo altri, il nome rimanderebbe alla dea Fortuna, a memoria di un tempio dedicato alla divinità pagana.
Qui troverete una torre, che quel che resta dell'antica rocca, insieme a un tratto di mura, la chiesa parrocchiale della seconda metà del Cinquecento, un oratorio risalente al XVII secolo.
Ma l'ingresso nell'Olimpo dei Borghi più belli d'Italia Fortunago lo deve a un attento e funzionale recupero delle
atmosfere del passato.
http://www.comune.fortunago.pv.it/
Varzi
Di probabile origine ligure, Varzi è noto dal 993, quando era possesso dell'abbazia di San Colombano di Bobbio; in quell'epoca non era che una dipendenza
della curtis di Ranzi, attualmente una piccola località nel territorio comunale. Presso Varzi sorgeva l'antica pieve di San Germano.
Come il resto della vallata, cadde sotto il potere dei Malaspina, che ne ebbero regolare investitura nel 1164. La fortuna di Varzi iniziò nel XIII secolo:
le successive divisioni ereditarie tra i Malaspina determinarono nel 1221 la separazione tra i Malaspina dello Spino Secco (in Val Trebbia) e dello Spino Fiorito
(in Valle Staffora); questi ultimi si divisero nel 1275 tra altre tre linee; il marchese Azzolino, capostipite della linea di Varzi, vi prese dimora,
vi fece costruire il castello e fortificò il borgo, facendone il capoluogo di una vasta signoria.
http://www.comune.varzi.pv.it/
http://www.varziviva.net/
Zavattarello
Il nome deriva dal latino volgare savattarellum, letteralmente "luogo dove si confezionano le savatte o ciabatte", per indicare l'attività
prevalente nell'antico borgo, dove esistevano numerose botteghe di ciabattini.
Zavattarello è forse il paese più storico della provincia di Pavia per antichi fatti d'arme, dicono gli studiosi.
Ma non è solo per il castello - da poco recuperato - del celebre capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che merita una visita.
Le pietre millenarie sono incastonate in un ambiente tra i più suggestivi dell'Oltrepò Pavese montano, che richiama alla memoria
le amene visioni dei colli umbri o toscani. Le mura e le torri del borgo testimoniano la strenua difesa di un luogo strategicamente importante per
la salvaguardia dello Stato Vermesco. Il borgo, in parte ancora circondato da mura, è attraversato da una via stretta e sinuosa e da numerosi passaggi
costruiti a raggera verso la Rocca sovrastante. Tutta in pietra, con uno spessore murario di oltre 4 metri, la rocca titanica con il ricetto fortificato,
le scuderie, gli spalti, la chiesa e le sue 40 stanze costituisce un complesso architettonico tra i più interessanti della zona. Dai suoi terrazzi e
dalla torre si gode un panorama mozzafiato sul territorio circostante.
http://www.zavattarello.org/